Parco della Caffarella: il Comitato non molla

 

Il Parco della Caffarella costituisce un patrimonio artistico e archeologico non di poco conto per la Capitale. A ridosso delle Mura Aureliane, e compreso tra due antiche arterie come la Via Latina e la Via Appia, il territorio appartiene al Comune di Roma e, in parte, al Parco Regionale dell’Appia Antica.

 

Considerato una delle più grandi estensioni con i suoi 132 ettari di verde pubblico, il Campidoglio, nonostante l’esproprio del 2015, non riesce ad appropriarsi degli 11 ettari che, da allora, sono ancora in mano ai privati.
Area di pregio, sia in termini naturalistici che archeologici, in uno dei siti espropriati c’è il Sepolcro di Geta, figlio dell’Imperatore Settimo Severo, assassinato a Caracalla nel 212 d.c..

 

Ma le ipotesi avanzate dall’archeologa Dubbini fanno presagire che, in una zona dell’area, sia presente il Tempio di Giove Gradivo dove, secondo la leggenda, vennero concepiti Romolo e Remo.
Un’impasse preoccupante quello che ruota intorno alla vicenda in cui il Tavolo interdipartimentale, costituito dai soli uffici del comune, si è riunito solo due volte (gennaio e giugno) senza nessuna concretizzazione, ma solo dibattiti interlocutori… come ha dichiarato Rossana De Stefani, presidente del comitato per la Caffarella.

 

Il timore che attanaglia i residenti è rappresentato dalla possibilità che, seppur espropriate, le stesse aree possano essere riscattate dai privati, arrogandosi il principio dell’usucapione.
Proprio per questo i cittadini sono nuovamente passati ad un’azione di pressing nei confronti della Sindaca Raggi per il tramite di una “mail bombing”, in cui le chiedono espressamente di convocare nuovamente il tavolo interdipartimentale e completare l’iter burocratico per il recupero definitivo dell’area.
La sua acquisizione costituirebbe, per i romani, il godimento di 110mila metri quadrati di verde pubblico, equiparabili a quasi 10 campi di calcio.