Assistenza all’autismo nella villa che fu dei Casamonica

 

Si torna a parlare della Villa dei Casamonica. L’immobile, sequestrato e confiscato nei primi mesi dell’anno in corso, com’è noto è stato assegnato alla Regione Lazio.
In seguito ai due bandi indetti dall’Osservatorio per la sicurezza e la legalità, uno dei quali finalizzato alla ristrutturazione dei beni confiscati, e l’altro alla concessione a titolo gratuito della villa che apparteneva al clan, in data 5 settembre 2017, l’immobile di 600 mq è stato consegnato dalla stessa Regione Lazio all’ANGSA (Associazione Nazionale Soggetti Autistici) e sarà il primo centro polifunzionale sull’autismo nella Capitale “1 casa x 100 progetti per l’autismo”.

 

All’evento hanno partecipato il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, Don Luigi Ciotti Presidente di Libera, il Prefetto Mario Sodano direttore dell’Anbsc, il Questore di Roma Guido Marino, il Colonnello Francesco Gosciu Capo Centro Operativo della Dia di Roma, il vice prefetto di Roma Enza Caporale, l’Assessore Regionale alle Politiche Sociali Rita Visini, il Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità Gianpiero Cioffredi e rappresentante di tutte le Forze di Polizia e dell’Associanismo.
Una importante vittoria dello Stato e della legalità per un fine ed un riutilizzo esclusivamente sociale. Il bene, protagonista di questo progetto, rappresenterà un punto di riferimento e di raccordo tra le varie realtà inserite in una rete che si occuperà di assistenza all’autismo e che sta prendendo vita nel Lazio. La struttura sarà affidata dalla Regione in comodato d’uso per 9 anni, al fine di portare avanti il progetto stesso che prevede il coinvolgimento attivo delle famiglie nella gestione dei soggetti affetti da disturbi autistici.

 

Gli stanziamenti per il Lazio sono circa 9,1 milioni e rientrano nei fondi previsti con il “Dopo di Noi”.
Inoltre, a breve, sarà avviato un programma che consentirà di riconoscere, precocemente, i distrubi autistici e sarà riservato a tutti i nuovi nati e ai bambini del Lazio. La confisca di questo bene non costituisce un caso isolato, ma fa parte di una strategia che la stessa Regione sta mettendo in atto con la collaborazione dell’Agenzia nazionale e degli enti locali.

 

Rimanendo in tema di legalità, nei prossimi giorni verrà pubblicata la graduatoria del bando di 750mila euro per la ristrutturazione dei beni confiscati in seguito ai quali, associazioni e comuni del Lazio, avranno a disposizione 70.000 euro ciascuno per rendere agibile un bene sequestrato alla criminalità.
A seguire si provvederà all’assegnazione di terreni e istituti alberghieri nella provincia di Latina, che verranno adibiti a laboratori didattici.

 

<<È importante favorire l’alleanza delle persone perbene – ha spiegato Zingaretti – che credo sia superiore alle alleanze criminali. Spesso queste sono più organizzate, ma quando i cittadini si organizzano si vince. Quella di oggi è una giornata importante per Roma e per i cittadini di questa zona, perché questo luogo torna ad essere luogo aperto. Confiscato non vuol dire che qualcosa è stato tolto. Lo Stato confisca per dare ai cittadini. Questi sono luoghi di libertà. La battaglia per la legalità è una battaglia di riconsegna anche dei luoghi. Noi non scompariamo – ha concluso Zingaretti – abbiamo investito quasi 10 milioni di euro in progetti. Pubblicheremo un’altra scelta importante: 700mila euro a bando per permettere ai Comuni di riconvertire i beni confiscati. Perchè uno dei problemi è quello di renderli adeguati a nuovi scopi>>.