I parchi di Roma li puliscono i detenuti

 

Detenuti che puliscono parchi e spazi della Capitale? “Lavori di pubblica utilità e recupero del patrimonio ambientale“, è il Protocollo d’Intesa firmato da Roma Capitale e il Ministero della Giustizia”, con l’obiettivo primario di favorire il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti in espiazione di pena della Casa Circondariale di Rebibbia. L’esordio, in via sperimentale con il carcere di Rebibbia, successivamente coinvolgerà anche gli altri istituti di pena.

 

Rispetto del bene comune, legalità, osservanza delle regole e delle norme: queste le condizioni imprescindibili del percorso riabilitativo.

 

Nella fase di start up, avviata il 26 marzo, sono stati 18 i primi detenuti coinvolti nel progetto, che hanno svolto la loro attività di volontariato presso il Parco di Colle Oppio; il primo di una lunga serie di aree verdi destinate alla manutenzione. La loro attività, che si svolgerà per cinque giorni a settimana, avrà la durata di sei mesi e sarà costantemente monitorata dalla Polizia Penitenziaria.
Al termine del percorso formativo, i detenuti riceveranno un attestato che, al termine detentivo, potrà essere utile per il reintegro lavorativo.

 

<<Il progetto restituisce valore alla Città e contribuisce allo stesso tempo a garantire maggiore sicurezza nell’ottica di prevenzione del rischio di recidiva. L’inserimento lavorativo attraverso progetti di pubblica utilità svolge un ruolo importante per la rieducazione ed il reintegro sociale del detenuto, contribuendo a dare speranza per la costruzione di una nuova vita fuori dal carcere>>, ha dichiarato la Sindaca di Roma Virginia Raggi.

 

<<Siamo entrati nella fase operativa di un percorso – ha invece spiegato l’Assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale Laura Baldassarrecon cui garantiamo piena attuazione all’articolo 27 della Costituzione, che prevede la funzione rieducativa della pena. Assicuriamo così piena dignità alle persone, tenendo conto delle specificità individuali, grazie ad ampie sinergie istituzionali. Una comunità solidale si costruisce con il contributo di tutti, nessuno escluso>>.