ENOTURISMO A FRASCATI: ANCORA CHIACCHIERE?

 

Una grande conferenza sull’enoturismo, per individuare le azioni da esercitare sul territorio e far diventare Frascati un polo attrattivo di prima qualità. È quanto vuole organizzare il Commissario Straordinario Bruno Strati, per la fine di ottobre, per sostenere e rilanciare tutte le possibili azioni che possano incrementare il turismo a Frascati nell’anno delle celebrazioni del 50° Anniversario del Consorzio del Frascati Doc. La conferenza coinvolgerà tutti coloro che lavorano nel mondo dell’enogastronomia locale, nel mondo del turismo, della ricezione alberghiera e dei media e servirà a recepire i contributi per la predisposizione di un protocollo condiviso”.

 

È la nota dell’Ufficio stampa frascatano con la quale si annuncia l’ennesima tavola rotonda sul tema del rilancio del turismo enogastronomico di Frascati. Parlare è utile, confrontarsi è necessario, contarsi è fondamentale ma, finché non si studieranno seriamente i modelli vincenti di quelle anche piccole località che fanno di un loro prodotto un traino serio e caratterizzante del loro incoming turistico, allora, parlare resterà inutile.

 

Ben venga il proposito del Commissario straordinario, che magari sarà anche ben competente in materia, ma resta difficile pensare di iniziare un percorso di rilancio, ma forse proprio di primo lancio, senza considerare dei punti fermi che magari i presenti potranno discutere nella conferenza: il Comune dà l’indirizzo, i privati ci debbono mettere i quattrini e debbono essere ben saldi verso un obiettivo comune. E questi quattrini servono soprattutto per creare una cabina di regia, che sappia mediare e condividere le azioni da intraprendere: miglioramento del prodotto da vendere (vino, cibo, servizi alberghieri e ristorativi), capacità di comunicarne poi l’USP (l’argomentazione esclusiva di vendita) legando questa ad un decoro urbano tutto da rivedere e a dei servizi pubblici non sempre all’altezza (e qui ovviamente entra in gioco l’Amministrazione).

 

Poche parole che dicono poco ai più, anche perché in questi termini non si è mai ipotizzato nessun progetto comune di crescita. Restano negli archivi della memoria tanti eventi di varia natura tra loro scollegati, spesso distanti dalla vocazione produttiva del territorio, un pessimo modo di comunicarli e promuoverli…ed una cittadina che oggi è ben lungi dall’essere riconosciuta come la perla dei Castelli Romani.