Dall’ENEA 10 regole per riscaldare casa…risparmiando

 

I più di noi forse lo ignorano, ma il nostro Paese è diviso in 6 fasce climatiche, in base alle quali è ripartita la capacità di consumo di energia per il riscaldamento per il riscaldamento delle abitazioni. Se i soli 158 comuni montani della fascia F, non hanno nessuna limitazione e possono accendere i riscaldamenti quando lo reputano opportuno, la quasi totalità dei restanti comuni ha invece dei paletti.

 

Classificazione fasce

A: dal 1 dicembre al 15 marzo (6 comuni); B dal  1 dicembre 31 marzo (1046 comuni); C dal  15 novembre al 31 marzo (4209);
D dal 1 novembre al 15 aprile (1551 comuni, tra cui Roma); E dal 15 ottobre al 15 aprile (984 comuni); F: nessuna limitazione (tutto l’anno) 158 comuni in tutta Italia.

 

In base alla classificazione di cui sopra, sono già molti, i comuni della città metropolitana, che dal 15 ottobre possono accendere i riscaldamenti…anche se l’insolito caldo di questo periodo ha scongiurato la necessità, salvaguardando anche le nostre tasche. Ad ogni modo, con l’avanzare dell’autunno e l’inevitabile abbassamento delle temperature, tutti dovremo prima o poi riaccendere l’impianto.

 

L’ENEA, in vista di questa necessità, ha realizzato un decalogo di 10 regole utili ai consumatori per scaldare nel miglior modo possibile le proprie abitazioni, evitando sprechi e, perché no, brutte sorprese in bolletta. Decalogo che riportiamo testualmente…

 

Regola N. 1 Effettuare la manutenzione degli impianti è la regola numero uno, sia per motivi di sicurezza sia per evitare
sanzioni: un impianto ben regolato consuma e inquina meno. Chi non effettua la manutenzione del proprio impianto rischia una
multa a partire da 500 euro (DPR 74/2013).
Regola N. 2Controllare la temperatura degli ambienti: scaldare troppo la casa fa male alla salute e alle tasche. La normativa consente una temperatura fino a 22 gradi, ma 19 gradi sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Inoltre, per
ogni grado abbassato, si risparmia dal 5 al 10% sui consumi di combustibile.

Regola N. 3Attenti alle ore di accensione. Il tempo massimo di accensione giornaliero è indicato per legge e cambia a
seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia. Ad esempio, per i comuni in fascia “E”, Nord Italia e Appennino, gli
impianti possono essere accesi dal 15 ottobre al 15 aprile, fino a un massimo di 14 ore al giorno, per i comuni in fascia B, nel sud
Italia e nelle isole, gli impianti possono essere accesi dal 1° dicembre al 31 marzo, per un massimo di 8 ore giornaliere.
Regola N. 4Installare pannelli riflettenti tra muro e termosifone. È una soluzione semplice, ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore.
Regola N. 5Schermare le finestre durante la notte. Chiudendo persiane e tapparelle o mettendo tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
Regola N. 6Evitare ostacoli davanti e sopra i termosifoni. Collocare tende o mobili davanti ai termosifoni o usare i radiatori come asciuga biancheria, ostacola la diffusione del calore verso l’ambiente ed è fonte di sprechi. Attenzione, inoltre, a non lasciare troppo a lungo le finestre aperte: per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti e si evitano inutili dispersioni di calore.
Regola N. 7Fare un check-up alla propria casa. Chiedere a un tecnico di fare una diagnosi energetica dell’edificio è il primo passo da fare per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione. La diagnosi suggerirà gli interventi da realizzare valutandone il rapporto costi benefici. Oltre ad abbattere i costi per il riscaldamento anche fino al 40%, gli interventi diventano ulteriormente convenienti se si usufruisce delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici. L’Ecobonus consente di detrarre dalle imposte IRPEF o IRES dal 50 all’85% delle spese sostenute a seconda della complessità dell’intervento.

Regola N. 8Impianti di riscaldamento innovativi. Per legge, dal 2015, tranne poche eccezioni, si possono installare solo
caldaie a condensazione. E’ opportuno valutare la possibilità di sostituire il vecchio generatore di calore con uno a condensazione
o con una pompa di calore ad alta efficienza o con un generatore a biomassa oppure con un sistema ibrido, composto da una
caldaia a condensazione e da una pompa di calore e, ove possibile, integrare questi impianti con collettori solari termici e/o impianti fotovoltaici. Anche questi interventi si possono realizzare usufruendo dell’Ecobonus e, limitatamente agli impianti fotovoltaici, delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie.
Regola N. 9Soluzioni tecnologiche innovative. Anche la domotica aiuta a risparmiare. Cronotermostati e rilevatori di
presenza elettronici consentono di regolare anche a distanza la temperatura degli ambienti e il tempo di accensione degli impianti
di riscaldamento, in modo da mantenerli in funzione solo al bisogno. Anche questo intervento può fruire dell’Ecobonus.
Regola N. 10Applicare valvole termostatiche. Queste apparecchiature servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei
termosifoni, consentendo di non superare la temperatura impostata per il riscaldamento degli ambienti. Obbligatorie per legge nei condomini, le valvole termostatiche permettono di ridurre i consumi fino al 20%. La loro installazione è opportuna quando si installa una caldaia a condensazione e diventa obbligatoria se si usufruisce dell’Ecobonus.