L’arte urbana entra nei musei… anche a Roma

 

È approdata in questi giorni, nelle sale del Macro (Museo d’Arte Contemporanea Roma), il risultato di una ricerca decennale, portata avanti da Paulo Von Vacano, nel mondo della street art. “Cross the street”, che dà il nome a questo progetto culturale, ha canalizzato la creatività giovanile per sostenere il concetto della street art presso le istituzioni.

 

Sulla scia di un consenso sempre più crescente da parte del pubblico, il fenomeno della musealizzazione dell’arte urbana si sta sempre più diffondendo. L’esposizione, che si prolungherà fino al 1 ottobre 2017, raccoglie 40 anni di storia, ospitando i più grandi artisti che rappresentano le icone principali di questo movimento, sia nazionale che internazionale.

 

I riflettori sono principalmente puntati sulla città di Roma e sul rapporto che intercorre tra la città eterna e questa arte da strada, con una sezione interamente dedicata chiamata “Writing 1979-2017”, in cui si delineano i passaggi chiave di questo fenomeno nell’ambito della Capitale. Rispetto alle altre capitali europee, a Roma si è diffuso relativamente tardi, ma ciò nonostante è stato accolto dai cittadini e dai suo artisti in maniera significativa e profonda.

 

La Sovraintendenza Capitolina, parallelemente alla mostra, organizzerà degli incontri a tema dedicati al fenomeno, in particolare all’arte urbana in generale. Si affronteranno tematiche come il diritto di autore, la legalità e la conservazione iconografica e semiotica del Writing.
Con la partecipazione del Dipartimento di Pediatria della Facoltà di Medicina de La Sapienza, inoltre, si andranno ad affrontare le sfaccettature psicologiche di questo fenomeno che, quasi sempre, non è altro che l’esternazione di un disagio sociale. Il primato romano è il fulcro dell’intera mostra, e sottopone la città eterna ad un costruttivo confronto tra il suo passato e il suo futuro artistico e avanguardistico.

 

Proprio per questo la chiave di lettura della stessa mostra non è tanto la street art, ma la sua elevazione ad arte contemporanea. Uno scenario artistico in cui i protagonisti sono i giovani, le periferie e le minoranze, al fine di rappresentare il concetto di globalizzazione a 360°.
L’evoluzione di un fenomeno underground nato come protesta giovanile che si è trasformato, nel tempo, in musa ispiratrice nel mondo della moda, della musica, del cinema, della fotografia, fino ad entrare nel mondo della pubblicità.

 

La strada osserva. La strada governa. Scegliere la creatività a discapito della criminalità è una posizione che incentiva l’arte, la musica e lo sport. La rivoluzione avviene quando la strada entra nel museo e il museo si trasferisce nella strada. Chi sopravvive alla strada governa il mondo!” (Paulo Von Vacano)