CECHOV E PIRANDELLO A CAVE

 

Due atti unici, un’ora e mezza in tutto di assoluto spettacolo teatrale, per il doppio appuntamento che, domenica 27 novembre, va in scena al Teatro Comunale di Cave. Si inizia alle 18 con l’Orso di Anton Cechov, per poi passare a L’Uomo col fiore in bocca di Luigi Pirandello. Due classici, due pietre miliari che richiedono grandi capacità teatrali…quelle che di certo non mancano all’ormai collaudato terzetto composto da Luciano Fontana, Carlo Albanesi (tra l’altro proprio di Cave) e Luana Filosini (compagnia Teatro Nuovo). I due atti godranno della collaudata regia di Fontana.

 

L’ORSO di Anton Cechov
Una vedova piange il suo adorato marito da una parte, il maggiordomo al suo servizio la prega affinché torni a vivere…ed un ex colonnello creditore verso il defunto marito della vedova. Lusinghe e false minacce porteranno uno dei due cuori a battere. Chi cederà per primo? Protagonista è Elena lvanovna Popova, una vedova inconsolabile che ha giurato, dopo la morte del marito, di non uscire più di casa e di non frequentare più alcun uomo, nonostante le insistenti preghiere a ripensare la sua decisione da parte del suo servitore Luka. La situazione si capovolge quando I’ex ufficiale di artiglieria Smirnov va dalla Popova a riscuotere delle cambiali. Il rifiuto di lei a pagare e la volontà di lui ad esigere quanto dovuto originano un dialogo concitato, che degenera in un duello fra la vedova e l’ex ufficiale…

 

L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA di Luigi Pirandello.
È un colloquio fra un uomo che si sa condannato a morire fra breve, e per questo medita sulla vita con urgenza appassionata, e uno come tanti, che vive un’esistenza convenzionale, senza porsi il problema della morte. ll protagonista è un uomo malato di tumore (il fiore in bocca) e prossimo alla morte; questa sua situazione lo spinge a indagare nel mistero della vita e a tentare di penetrarne l’essenza. Per chi, come lui, sa che la morte è vicina, tutti i particolari e le cose, insignificanti agli occhi altrui, assumono un valore e una collocazione diversa. L’altro personaggio è un avventore del caffè della stazione, dove si svolge tutta !a scena; un uomo qualsiasi, che la monotonia e la banalità della vita quotidiana hanno reso scialbo, piatto e vuoto a tal punto che il dialogo tra lui e il protagonista finisce col diventare un monologo, quando quest’ultimo gli rivela il suo terribile segreto…

 

Info: 329.6114848