Appello per l’unicum tra Appia e Bovillae

 

Un appello, tradotto in inglese e sottoscritto da un migliaio di cittadini, affinché si concluda, dopo 14 anni, l’iter con cui l’Unesco riconosca, quale Patrimonio dell’Umanità, l’Unicum “Appia Antica-Antica Bovillae”. L’appello è stato inviato “to the kind attention of Unesco-Department of Competence” ed al governo italiano, nelle persone del premier Giuseppe Conte e del ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini.

 

Questi  ha il compito di istruire e sostenere questa proposta, relativa all’intera Area Storico-Archeologica di Bovillae che va ad integrare e valorizzare l’originaria richiesta per l’intera Appia Antica (da Roma a Brindisi), inviata nel 2006 e più volte riproposta dalla Comunità di Boville.

 

“Questa volta ci siamo rivolti direttamente all’Unesco e nella loro lingua, oltre che al governo Italiano”, spiega in una nota il Comitato Promotore, composto da un centinaio di esponenti della comunità di Boville, tra cui Paolo Di Paolo (scrittore, giornalista), Stefania Studer (autrice, aiuto-regista Rai), Alessandro Valerio (avvocato), Stefania Barducci (farmacista), Massimo Caucci (commerciante), Gina Manzi (maestra in pensione) nonché del mondo accademico-archeologico, di primario livello nazionale, quali Rita Paris (già direttore Parco Archeologico Appia Antica) e Maria Teresa Di Sarcina (archeologa, Parco archeologico Appia Antica).

 

Recentemente, l’Associazione-onlus “Sempre Boville” ha perorato la causa promuovendo cinque dirette su Facebook, con video-letture curate dall’attore e regista Luigi Tani, dalla scrittrice e giornalista Eleonora Persichetti, dallo scrittore e studioso di archeologia Paolo Montanari, dalla giornalista Debora Esposito, dallo scrittore, studioso di archeologia e presidente dell’Associazione “Sempre Boville” Marco Bellitto e da Pino Cardente, primo proponente della Legge Popolare per il Comune Autonomo di Boville.

 

“Sono emersi diversi nuovi elementi storici, archeologici ed ambientali che completano la continuità storica da Albalonga al primo insediamento di Bovillae (fra Collepicchione, Monte Savello, Rio Petroso, S. Fumia) e la originaria genesi dell’Urbe da Bovillae, ove s’era insediata la Gens Julia (Romolo e Remo furono portati al Palatino, per essere allattati dalla Lupa, da una barca che vi discese dalla rete fluviale proveniente da Boville che s’immetteva nel Tevere)”, ricorda il Comitato Promotore. Che fiducioso evidenzia: “Se l’Unesco ha riconosciuto, quale patrimonio dell’Umanità, la Transumanza, come non può riconoscere anche l’Unicum ‘Appia Antica-Antica Bovillae’, che nei millenni l’ha sempre ospitata?”.