Approvato il nuovo Piano della Protezione Civile

 

Il clima cambia velocemente e, mutando, porta con sé eventi sempre più estremi, tanto nel loro verificarsi, quanto nelle loro conseguenze. Proprio in considerazione di questo scenario mutato negli ultimi lustri, Roma Capitale si dota di un nuovo Piano di Protezione Civile per gestire le emergenze e pianificare le operazioni di soccorso.  La Giunta capitolina ha infatti approvato il testo del nuovo strumento, che subentrerà a quello attualmente in vigore, datato 2008.

 

Gli eventi naturali assumono sempre di più una natura estrema dicevamo: piogge intense, spesso a carattere tropicale, con grandi quantità d’acqua riversate al suolo in tempi brevissimi, oppure estati torride, con picchi di caldo che contribuiscono ad aumentare il numero di incendi, così come nevicate abbondanti che, col formarsi del ghiaccio, provocano incidenti e problematiche  di ogni tipo sulle strade romane. In questo contesto, diventa obbligatorio rivedere e aggiornare i propri protocolli di azione, contemplati nel Piano di Protezione Civile. Il nuovo testo sostituisce quello approvato nel 2008 dal commissario straordinario del Comune di Roma Mario Morcone, ed è stato elaborato nel corso del 2018 dai tecnici del Dipartimento Sicurezza e Protezione Civile di Roma Capitale, diretto da Diego Porta, tenendo conto delle più recenti analisi delle autorità competenti sui vari scenari di rischio idraulico, idrogeologico, sismico o d’incidente rilevante e delle innovazioni normative subentrate come il nuovo Codice della Protezione Civile (D.Lgs. 1/18).

 

Il  nuovo Piano è articolato in otto fascicoli, per un totale di circa 1.500 pagine, e affronta le seguenti tematiche: Informazioni Generali; Rischio Idraulico; Rischio Idrogeologico da frana; Neve e Ghiaccio; Incendio Boschivo e di interfaccia; Incidenti Rilevanti; Rischio Sismico; Altri rischi.

 

“Ognuno di essi rappresenta un vero e proprio strumento operativo, da utilizzare in autonomia, durante ogni possibile evento o emergenza. In base al concetto di autoprotezione, inoltre, nei fascicoli sono riportate anche elementari condotte di autotutela che i cittadini esposti al rischio sono invitati ad osservare. Inoltre, il Piano è integrato da oltre 270 elaborati cartografici dettagliati: ogni mappa evidenzia tematiche legate ai possibili rischi presenti sul territorio capitolino. Si tratta di un prezioso ausilio, che contiene tutti gli elementi necessari per un’efficace pianificazione delle emergenze”.

 

Nel caso di un evento calamitoso, il Piano prevede l’immediato coinvolgimento di tutte le strutture interessate o che possono contribuire al superamento dell’emergenza (Dipartimenti, Municipi e aziende partecipate di Roma Capitale, sanità, volontariato, gestione delle infrastrutture e servizi) e la convocazione, se necessario, del Centro Comunale di Coordinamento (C.O.C.) e delle Unità di Crisi Locali municipali (U.C.L). Nella stesura, sono state individuate nel territorio più di 750 aree con diverse destinazioni d’uso, ripartite in: aree di attesa, destinate ai cittadini; aree di ammassamento per mezzi e soccorritori; edifici destinati al ricovero della popolazione (scuole, palestre, ecc.); aree di accoglienza, che possono essere attrezzate con tendopoli. Le diverse aree è previsto che vengano rese progressivamente attive in base alla tipologia e alla gravità dell’emergenza in atto e che alla loro gestione contribuiscano le organizzazioni di volontariato.

 

Particolare importanza è attribuita anche all’informazione ai cittadini tramite il portale di Roma Capitale, i canali social e piattaforme digitali dedicate. Per sensibilizzare invece i più giovani a queste tematiche, sono programmate attività di comunicazione nelle scuole, integrate anche da esercitazioni. Il Piano sarà ora portato all’attenzione dell’Assemblea Capitolina per il via libera definitivo. In seguito verrà aggiornato con cadenza annuale, come previsto dal Codice di Protezione Civile del 2018, e sarà uno strumento operativo in permanente evoluzione.