1849, il sogno della Repubblica romana…

 

Il Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina di Porta S. Pancrazio, al Gianicolo, continua ad ospitare il ciclo di conferenze dedicate alla breve ma intensa esperienza della Repubblica romana. “Roma, 1849. Il sogno della Repubblica nella città dei papi”, questo il titolo del ciclo, con approfondimenti dedicati all’esperienza storica della Repubblica Romana del 1849. La serie di incontri, inaugurata il 16 marzo, prosegue il 13 aprile con: La società romana nel 1849, spaccato di un mosaico complesso, a cura di Agostino Bistarelli.

 

Dopo il primo appuntamento, con la conferenza di Marina Formica, Un illustre precedente: la Repubblica Romana del 1798-99, sull’esperienza della prima Repubblica Romana dell’età moderna proclamata il 15 febbraio del 1798, quando per la prima volta il governo dello Stato fu retto da laici e fece la sua comparsa il giornalismo politico, ha fatto seguito l’appuntamento su Mazzini, Roma e un sogno che si avvera: la Repubblica nella città dei papi, a cura di Mario Di Napoli.

 

Fino a luglio prossimo, il calendario prevede in tutto dieci appuntamenti, e  nelle sale del museo prende vita un ideale parallelismo cronologico con lo svolgimento storico dell’esperienza. I partecipanti vengono condotti nella sale da storici e studiosi esperti del periodo, con lo scopo di scandagliare alcuni degli aspetti più significativi che caratterizzarono quell’esperienza storica a metà Ottocento. Il breve ma significativo cammino di rinnovamento in senso moderno intrapreso dalla società e dalle istituzioni romane in coincidenza con i cinque mesi di vita della Repubblica Romana del 1849, fu infatti, malgrado l’estrema brevità di vita e applicazione delle novità introdotte, un’espressione di civiltà che riuscì a permanere a lungo nelle coscienze dei protagonisti e dei cittadini come stimolo a non abbandonare la lotta per il rinnovamento della società e per un’Italia unita e libera.

 

Uomini, donne, idee e azioni in campo a Roma nel 1849, e la perdurante suggestione operata dai fatti e dall’esperienza della Repubblica Romana, che, pur soffocata nel sangue dalle armi francesi accorse in aiuto di papa Pio IX, restò nel tempo fiamma ideale negli anni delle successive lotte risorgimentali. Il cammino degli incontri parte quindi dall’interessante precedente storico costituito dall’esperienza della Repubblica Romana di fine Settecento, per giungere al sogno mazziniano di una Roma repubblicana al centro delle lotte unitarie di liberazione dallo straniero. Si tratta poi delle rivoluzioni istituzionali e sociali indotte dai fatti del 1849 e della crisi indotta dall’aggressione francese che, a partire dal 30 aprile, fece rifulgere il valore di Giuseppe Garibaldi, delle schiere di volontari chiamati a combattere nella calda estate d’assedio del ’49 e delle tante donne scese in campo per scrivere, combattere e prestare soccorso ai feriti.

 

Con un occhio agli sconvolgimenti provocati dai cruenti scontri che ebbero luogo nelle ville dell’aristocrazia romana e alle novità segnate nel campo della storia fotografica dalla realizzazione del primo reportage di guerra a oggi noto, si arriva infine ad approfondire il lascito più alto di quell’esperienza: la Carta costituzionale emanata il 3 luglio 1849, mentre le truppe francesi entravano in città, a tutt’oggi viva in tanti passaggi della Costituzione italiana attualmente in vigore.