Patrimonio: finanziamenti per nuove tecnologie

 

Ricerca e Sviluppo di Tecnologie per la valorizzazione del Patrimonio Culturale, questo il nuovo progetto che Lazio Innova ha lanciato con la collaborazione del Miur e del Ministero dei Beni e delle attività Culturali.

 

Nuove tecnologie e spettacolarizzazione per attrarre un pubblico più vasto: questi punti cardine, con l’intento di mettere a punto nuove App per smartphone e tablet al fine di perseguire la conservazione e il recupero dei beni.
Si tratta del secondo intervento della programmazione del Distretto Tecnologico per i beni e le attività culturali (DTC), che coinvolge 259 tra musei e gallerie; 28 tra aree e parchi archeologici; 29 monumenti, di cui 5 patrimonio dell’Unesco; 13 Università, 5 pubbliche e 8 private; 4 organismi di ricerca (Cnr, Enea, Infn, Ingv); 6 istituti centrali del Mibact; 40 mila imprese, che rappresentano il 14% del totale nazionale; 202 mila addetti e un valore aggiunto di 14 milioni e 700 mila euro pari al 16% del totale nazionale.

 

Presentato lo scorso 18 aprile presso la sede della Giunta regionale del Lazio, il bando mette a disposizione 23,2 milioni di euro di fondi, di cui 3,2 milioni sono destinati ai titolari (proprietari o gestori) degli istituti e dei luoghi della cultura localizzati nel territorio del Lazio che presentino una soluzione innovativa per la valorizzazione, conservazione, recupero, fruizione e sostenibilità del patrimonio culturale, mentre 20 milioni sono riservati al finanziamento della realizzazione di tale soluzione innovativa.
L’importo massimo concedibile è di € 150.000 euro nel primo caso e di € 1.500.000 di euro per il secondo, e sono entrambi a fondo perduto. I progetti dovranno essere inoltrati, tramite Pec, entro le ore 12 del 31 maggio 2018.

 

<<Si tratta di una straordinaria occasione per la nostra regione – ha commentato Smeriglioe continuiamo così con il lavoro impostato con i primi 5 anni di consiliatura, che ha già dato i suoi frutti. Abbiamo deciso di investire nello straordinario patrimonio archeologico, culturale e artistico della nostra regione, puntando sull’innovazione tecnologica. Una parte del progetto è già stata avviata con la scuola ad alta formazione per le professioni che riguardano i beni culturali. Ora entriamo nel vivo del progetto con questa cal,l che mette gestori e proprietari dei grandi beni culturali, ville e siti archeologici nella possibilità di partecipare. Gli chiediamo di farlo insieme alle imprese innovative e al sistema della ricerca. Possiamo voltare pagina e trasformare il modello di sviluppo di questa regione, dando più forza alla cultura. Perché, non solo con la cultura si mangia, ma forse si vive anche meglio>>.