Usuraio con “base” alla Protezione Civile

 

Ufficialmente era un funzionario del Dipartimento di Protezione Civile a Roma, e proprio il suo ufficio lo utilizzava quale “base” per la sua attività da usuraio. I Carabinieri della Compagnia di Roma San Pietro hanno dato oggi esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e nei confronti di un 59enne romano,  ritenuto responsabile del reato di usura continuata, tentata estorsione ed esercizio abusivo di attività finanziaria.

 

A valle dell’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma – gruppo reati gravi contro il patrimonio, usura ed estorsioni – i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma San Pietro hanno acclarato che l’arrestato aveva messo in atto un’attività di concessione di prestiti a tasso usuraio nei confronti di numerosi soggetti, utilizzando anche metodi estorsivi per farsi consegnare il denaro prestato.

 

Dalle indagini è emerso lo schema usurario utilizzato dal soggetto, definito “prestito societario”, con suddivisione dei debiti su rate costanti a 20 settimane e il pagamento tramite il metodo del cosiddetto “prestito a fermo”, con “multe” pari al 10% della rata in caso di mancato pagamento da parte della vittima, al solo fine di poterla far slittare allungando così il periodo per l’estinzione del debito (c.d. rendita perpetua), e che si rivolgeva a un vasto pubblico, tanto da portarlo a parlare di una “squadra” e “lista d’attesa” di oltre 50 persone.

 

Nel corso dell’attività di indagine sono state identificate già 10 vittime, tra cui compaiono anche proprietari di attività commerciali del quartiere romano di Prati, alcune ad oggi cessate, alle quali lo stesso ha concesso in più tempi somme di denaro con tassi usurai anche del 40%. Le perquisizioni, tuttora in corso, hanno già consentito di recuperare ingenti somme di denaro contante, documentazione cartacea, dispositivi mobili e materiale informatico contenenti la contabilità dell’illecita attività, che verranno analizzati per meglio delineare il giro usuraio e identificare le restanti vittime.

 

Il cinquantanovenne verrà associato presso la Casa Circondariale di Roma a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.