Roma Nord ha di nuovo la sua mummia

 

Il GRAART, ideato da David Diavu’ Vecchiato e realizzato dallo staff Muro, è un progetto di Arte Contemporanea che intende ripercorrere la storia e il mito di Roma attraverso la Urban Art. Gli artisti che ne fanno parte provengono da varie parti del mondo e realizzano le loro opere sulle pareti del Grande Raccordo Anulare.

 

Attraverso la loro vena artistica, la storia della Capitale torna ad essere protagonista con l’intento di ricucire quello strappo culturale tra il centro storico monumentale e le periferie di Roma.
I loro murales sono legati a miti, leggende e aneddoti molto spesso poco considerati o addirittura dimenticati, storicamente riconducibili alle zone periferiche in cui vengono riprodotti, diventandone così il loro simbolo.

 

Nei giorni scorsi, la vena di SOLO, artista di fama internazionale, ha conquistato la zona romana di Labaro, con un grande murale che accoglie gli automobilisti in entrata nel quartiere periferico del Municipio XV.
“The Jimmy of the red cove”, ossia “La Mummia di Grottarossa”, ha dato vita e colore alle pareti del Viadotto Giubileo 2000.

 

L’ aneddoto della mummia di Grottarossa è poco conosciuto. Nel febbraio del 1964, durante alcuni scavi lungo la Via Cassia, venne alla luce un prezioso sarcofago sepolto a oltre 5 metri di profondità: al suo interno un corpo imbalsamato risalente al II secolo d.C. di una bambina di morta all’età di 8 anni.
Oltre al corpo, che è conservato al Museo nazionale romano di Palazzo Massimo, è stato rinvenuto il suo prezioso corredo funerario. Infatti il corpo era avvolto da una pregiata tunica di seta, ornata da una collana in oro e zaffiro, due orecchini di filo d’oro e un anello con castone aureo sul quale era incisa una vittoria alata. Oltre a tutto ciò una bambola in avorio, vasetti di ambra rossa e piccoli amuleti.
Insomma, una vera e propria mummia, eredità della storia e della cultura di Roma Nord che è stata scelta per essere valorizzata e restituita alla memoria della città!