Quella casa “assegnata irregolarmente” che pesa su Maria Noemi

 

Roma Capitale sta cercando una soluzione per permettere la permanenza di Maria Noemi, una bambina disabile salita sua malgrado agli onori della cronaca, nell’alloggio assegnato dal Comune di Roma alla sua famiglia nel 2006. Non è che uno dei tanti casi di rilascio forzoso di alloggi, tra i molti provvedimenti emessi dagli uffici del Campidoglio a seguito di una condanna del dirigente comunale che all’epoca effettuò le assegnazioni, ritenute irregolari dalla magistratura.

 

Nel corso di un incontro con il padre della bambina, l’assessore al Bilancio Andrea Mazzillo ha ribadito – si legge nel post su Facebook – che “la nostra amministrazione ha avanzato una richiesta di parere all’avvocatura capitolina in merito alla possibilità di riconsiderare i provvedimenti di rilascio forzoso che riguardano diversi alloggi, tra i quali il suo, sulla base delle previsioni normative della legge 241/90”.

 

“Un’eventuale sospensione degli sfratti – prosegue Mazzillo – ci darebbe la possibilità di lavorare a un duplice obiettivo: quello prioritario è di studiare tutte le soluzioni che consentano a Maria Noemi di restare nella casa dove attualmente vive, in considerazione della necessità di garantirle la continuità dell’assistenza sanitaria che verrebbe penalizzata da un suo trasferimento. La grave disabilità da cui è affetta rende infatti necessaria un’assistenza h24, ora assicurata all’interno dell’appartamento. Il secondo obiettivo è quello di esaminare uno per uno i vari casi oggetto delle richieste di rilascio forzoso, per valutare la sussistenza dei requisiti in capo a ciascun assegnatario”.

 

“Per rispondere ai bisogni di chi risulterà in una effettiva condizione di emergenza abitativa – conclude l’assessore nel suo post – il Comune sta procedendo all’acquisizione degli immobili sequestrati alle mafie dal Tribunale penale di Roma: l’intenzione dell’amministrazione è di metterli a disposizione per queste finalità, visto che il protocollo in vigore con lo stesso Tribunale prevede la possibilità di utilizzare tali immobili a scopi sociali. La giunta Raggi vuole certamente riportare la legalità in una situazione complessa e critica, ma senza trascurare le esigenze di coloro che vivono in condizioni di fragilità sociale. Questi ultimi avranno sempre nell’amministrazione un interlocutore”.

 

Proprio il 29 pomeriggio, in piazza del Campidoglio, si è svolto un sit-in promosso dal comitato spontaneo per Maria Noemi per chiedere al sindaco di Roma, Virginia Raggi, e all’amministrazione comunale la revoca dei provvedimenti.