Ospedale dei Castelli: lavori al 95%

 

La scorsa settimana Nicola Zingaretti,  insieme al presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, ha visitato il cantiere del nuovo Ospedale dei Castelli, la cui apertura è prevista nei prossimi mesi. L’Ospedale dei Castelli nasce per essere uno dei pilastri della nuova rete sanitaria che si sta sviluppando nel Lazio.
Un mix tra grandi poli ospedalieri d’eccellenza, per le domande più complesse di sanità, e reti di medicina di prossimità. Oltre all’Ospedale dei Castelli aprirà infatti anche quello del Golfo e quello di Sora. È il primo grande investimento in sanità di queste dimensioni che viene effettuato fuori dalla Capitale: l’obiettivo è proprio quello di andare incontro alla domanda delle province, di avere alta qualità anche in sanità.

 

Più di mezzo milione di persone che potranno a breve contare su un ospedale di ultimissima generazione, tecnologico, sostenibile, accogliente. Dalla Regione fanno sapere di aver sbloccato 264 milioni di euro, con cui effettuare 87 interventi nel Lazio. L’investimento per completare l’Ospedale dei Castelli (25 milioni di euro) è il più consistente subito dopo quello per l’avvio della ristrutturazione dell’Umberto I (oltre 55mln).

 

I tempi

Siamo al 95% dei lavori della struttura, con un iter burocratico iniziato dal 1999. Il cantiere è stato aperto nel
2013 e ciò ha rappresentato una fortissima accelerazione alla realizzazione di quest’opera strategica. I lavori strutturali relativi al manufatto sono quasi conclusi: dalla prima pietra al completamento dell’ultima rifinitura sono passati circa quattro anni: quasi un miracolo per una regione come il Lazio e per i tempi dei cantieri italiani. I lavori finiranno entro i primi mesi del 2018.

 

Dotazioni

344 posti letto, di cui 286 di degenza ordinaria e 58 di day hospital. Le nuove risorse a disposizione saranno utilizzate in particolare per le infrastrutture esterne e per l’implementazione di macchinari tecnologici di ultimissima generazione, che faranno di questo presidio uno dei poli più tecnologicamente avanzati del centro-sud.
Il nuovo ospedale colma un grande vuoto: basti pensare che in tutta la Asl Roma 6 non c’è un servizio di emodinamica e di cardiologia interventistica. Questo significa che oggi un cittadino dei Castelli con infarto del miocardio deve essere trasferito in altre strutture ospedaliere romane o di un’altra provincia per effettuare una coronarografia, un’angioplastica o uno stent.

 

<<Per me – ha spiegato il premier Gentiloni – la visita a questo cantiere di quello che sarà un ospedale di eccellenza è una occasione per ringraziare tutti, ma oggi non abbiamo fatto solo una visita alla struttura: cogliamo l’occasione per registrare l’andamento di un percorso. Da un cantiere che si avvia a diventare una delle grandi strutture sanitarie dell’Area metropolitana arriva un messaggio di fiducia nelle istituzioni>>.