“La Roma che verrà necessita di visione e competenza”…

 

Come sarà Roma da qui al 2030? Una data cruciale, che il sociologo Domenico De Masi tramite un’attenta e coinvolgente analisi storica, sociologica e politica ha avvicinato alla folta platea presente alla Mondadori Bookstore di Velletri nel pomeriggio di giovedì. Gran pienone, infatti, in Libreria per ascoltare una delle più autorevoli voci intellettuali del panorama contemporaneo e il relatore, intervistato da Pierluigi Pietricola, non ha di certo deluso le aspettative.

 

<<Le città” – ha detto De Masi – si sono trasformate, ma fino ad un certo punto, perché mantengono delle caratteristiche individuali. Io ho vissuto in vari centri e faccio degli esempi: Napoli con il proletariato al centro è unica nel suo genere. Perugia equivale ad un quartiere di Roma, ma, come la stessa Velletri, conserva un’identità e delle entità specifiche, ha una storia importante alle spalle. Parigi, invece, ha una sua antichità e una sua letteratura dalle quali ha costruito la visione di città. Ancora diversa è Milano, città stellare con una struttura radiale e il Duomo al centro. Ogni città, Roma compresa, si è poi ingrandita con l’avvento industriale e il travaso dei contadini che per sopravvivenza si sono spostati dalle campagne. Pensate che Londra nel 1801 aveva 100.000 abitanti, nel 1901 ha superato i 7 milioni>>.

 

<<Nel 2030 – ha proseguito Domenico De Masi – avremo almeno seicento città con oltre 1 milione di abitanti, soprattutto in Oriente dove vi sono delle autentiche megalopoli>>. Secondo l’autore del libro la situazione della capitale non è così tragica, ma a mancare è una visione lungimirante, ambiziosa e competente che permetta di gestire al meglio i vari settori della vita pubblica, dalla raccolta dei rifiuti ai trasporti, passando per urbanistica e viabilità.

 

<<Non voglio andare troppo indietro, ma Roma nasce con la voglia di ingrandimento degli antichi romani che gestivano il potere di una metropoli in maniera ineccepibile nonostante l’assenza dei cellulari!>>, ha notato De Masi, spiegando poi alcune fasi salienti della storia della città eterna. <<Il problema è quello di visione, perché non credo che la gestione di un centro di 3 milioni di abitanti possa essere problematica se c’è competenza. Con questo non voglio sminuire le difficoltà amministrative della capitale, ma il problema è che si banalizza. Salvini dice che non ci vuole uno scienziato per gestire i rifiuti a Roma… è esattamente il contrario, così come ci vogliono tecnologie e competenze per gestire un ritardo di cinque minuti in una stazione di ventisette binari come Roma Termini>>.

 

Un invito e un’esortazione alla meritocrazia, alla competenza e all’umiltà è ciò che emerge dal volume di De Masi, interessante e attuale e molto utile da leggere sia per i cittadini (l’educazione civica ha un ruolo preponderante nella visione del futuro) che per gli amministratori. Per la Mondadori Bookstore Velletri un’altra splendida iniziativa partecipata in attesa del prossimo incontro, il 4 marzo alle 18.30, con il giornalista e scrittore Massimo Polidoro che presenterà “Il mondo sottosopra”.