CONDANNATO BORGESE PER LO STUPRO DELLA TASSISTA

Sette anni e sei mesi di reclusione per Simone Borgese, il 34 enne accusato di aver picchiato, violentato e rapinato l’8 maggio del 2015 una tassista che aveva risposto alla chiamata del cliente. È questa la sentenza che hanno deciso i giudici della V sezione penale del Tribunale di Roma. L’uomo, accusato di lesioni, violenza sessuale e rapina, è stato anche condannato al risarcimento di 30 mila euro a favore della vittima e di altri diecimila euro al Comune di Roma. Il Borgese, tra l’altro, risulta imputato anche in un altro processo, fissato per il 5 aprile prossimo, per un secondo caso di stupro ai danni di una ragazza di 17 anni che sarebbe stata molestata all’interno di un ascensore nel giugno dello scorso anno.

Al colpevole gli uomini della Squadra Mobile arrivarono a 48 ore dalla violenza sessuale grazie alla testimonianza di un collega della tassista vittima dello stupro. Il tassista aveva infatti riconosciuto nell’identikit reso noto dalla Questura un passeggero che pochi giorni prima aveva accompagnato a Ponte Galeria, dove vive il nonno di Borgese, proprio la zona dove era stato consumato lo stupro. Il tassista raccontò agli investigatori che Borgese arrivato a destinazione spiegò di non avere i soldi per pagare la corsa ma, a garanzia del futuro pagamento, fornì il numero del suo cellulare… proprio partendo da questo numero, gli inquirenti iniziarono le verifiche che poi portarono all’identificazione e all’arresto di Borgese.