Chef a domicilio? Arriva il Regolamento…

 

Chef a domicilio sì, ma solo a certe regole. È infatti passata ieri 17 gennaio, alla Camera, la disciplina dell’attività di ristorazione in abitazione privata. Il testo, approvato a Montecitorio con 326 voti a favore, ora proseguirà il suo iter al Senato.

 

Si va quindi verso una regolarizzazione di un’attività, quella della ristorazione a casa, che nell’ultimo anno ha conosciuto un vero e proprio boom. Ecco quindi regole e limiti ben precisi, con una serie di definizioni terminologiche a cui ora attenersi.

 

D’ora in avanti la ristorazione in abitazioni private si dovrà definire prima di tutto “home restaurant” e non potrà permettere un incasso, al cuoco di casa, per più di 5 mila euro all’anno. Il conto della singola prestazione dovrà essere saldato solo ed esclusivamente con sistemi di pagamento elettronico (carta di credito o bancomat). E non potranno essere serviti più di 500 coperti all’anno.

 

Questi i paletti principali introdotti dalla proposta di legge votata dalla Camera e che ora passerà all’esame del Senato. Fino ad oggi, anzi ieri, non era prevista alcuna disciplina per la ristorazione a casa. La Legge prevederà requisiti cui attenersi, ma disporrà anche delle sanzioni fino alla cessazione dell’attività stessa.

 

Tra gli altri obblighi del gestore rientra anche l’inserimento delle attività di home restaurant nella piattaforma digitale almeno trenta minuti prima dell’inizio dell’evento enogastronomico, come anche la stipula di un contratto di assicurazione per la copertura dei rischi derivanti dall’attività.