Campi Rom: il Piano non decolla, la rabbia sì

 

La presenza dei campi rom nella capitale viene vissuta, dalla cittadinanza, come una vera e propria bomba sociale. Un problema primario a cui la Giunta capitolina, con l’approvazione del “Piano per il superamento dei campi rom” approvato circa un anno fa, ha cercato di dare una precisa connotazione.
Il tempo passa e l’unico dato certo è quello di una strategia ancora tutta da mettere in atto. Quindi, tra patti di responsabilità solidale con le famiglie, bonus casa, personal coach, incentivazione di 10mila euro per favorire il rimpatrio, bandi deserti, come quello per il campo della Monachina, o test falliti come quello del Camping River, ad oggi il Piano si è rivelato un vero e proprio flop.

 

Per quanto riguarda La Barbuta, il secondo dopo quello della Monachina prescelto per la chiusura definitiva entro il 31 dicembre 2020, la situazione non è certamente migliore. A differenza dell’altro, il bando è stato vinto dalla Croce Rossa, che dal 1 febbraio ha preso in carico tutte le procedure da espletare ma, a causa delle severe restrizioni imposte dal piano stesso, siamo ancora in alto mare e l’organizzazione umanitaria è alla ricerca di personale da impiegare nel progetto.

 

E nel frattempo scippi, auto sfasciate, rifiuti sotterranei e roghi continuano ad essere il comun denominatore che caratterizza una periferia, come quella romana, ancora fuori controllo, una periferia in cui si verificano episodi anche molto violenti come quello recente, avvenuto nel villaggio attrezzato di Villa Gordiani, ai danni di alcuni vigili urbani presi a sassate.

 

Ad aggravare un trend ormai fin troppo consolidato, nel fine settimana pasquale appena trascorso, l’emergenza campo nomadi ha puntato i riflettori su quello di Castel Romano. L’ennesimo rogo il cui fumo nero, visibile sia da Pomezia che dalla Capitale, ha interessato la viabilità di Via Pontina in cui, in virtù delle festività, il traffico era particolarmente intenso.

 

Il Presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale, Piergiorgio Benvenuti, in una nota ha dichiarato: <<Da tempo chiediamo che venga trasferito il campo nomadi di Castel Romano adiacente a Pomezia, presente all’interno della Riserva di Decima Malafede ed installato temporaneamente dal Comune di Roma per soli tre mesi nell’agosto del 2006 e che invece è rimasto a creare notevoli problemi di sicurezza nell’area>>. Ha poi puntualizzato che nei prossimi giorni chiederà <<di poter visitare il Campo nomadi per rendermi conto della situazione in cui versa l’area adibita al campo e presenteremo un dossier video-fotografico della situazione alla Regione Lazio per competenza, al ministero dell’Ambiente e alla Commissione petizioni del parlamento europeo. Ora basta, il campo nomadi di Castel Romano è totalmente incompatibile all’interno di una riserva naturale e deve essere immediatamente trasferito>>.

 

Neanche un mese, fa il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci aveva inviato una lettera alla sindaca Raggi per sollecitare un’azione urgente a fronte di una situazione di avanzato degrado in cui si presenta il campo stesso. Atti vandalici, rapine agli automobilisti, aggressioni ai danni dei passeggeri dei mezzi pubblici, roghi di rifiuti e di carcasse di automobili: queste le conseguenze che i residenti sono costretti a subire per la presenza del campo stesso.

 

<<Faccio appello alla Sindaca – ha dichiarato Fucci – affinché si attuino tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza dei cittadini di Pomezia e dei pendolari della Pontina, mettendomi a disposizione per qualunque tipo di collaborazione e intervento congiunto. Inoltre ho sollecitato al Prefetto la convocazione del Comitato per l’ordine e la sicurezza: dopo l’incendio presso la cartiera 4M cutting multiservice di via Pontina Vecchia, avevo infatti richiesto con urgenza che il Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica si riunisse proprio a Pomezia alla presenza del Ministro dell’Interno Marco Minniti, per dare un segnale forte della presenza delle istituzioni al fianco della cittadinanza. Richiesta più che mai valida, anche alla luce degli ultimi episodi di microcriminalità in città e delle numerose segnalazioni che vedono protagonista il campo nomadi di Castel Romano>>.