Banda di Prima Porta riforniva Roma Nord

 

I residenti della frazione di Prima Porta si sono svegliati dal rumore di un elicottero che è servito da supporto alle operazioni svolte a terra dai Carabinieri della Compagnia Roma Cassia che, a conclusione di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica – Gruppo reati gravi contro il patrimonio e stupefacenti – presso il Tribunale di Roma, stanno dando esecuzione ad un’ordinanza che dispone misure cautelari, emessa dall’Ufficio del G.I.P. del Tribunale Ordinario di Roma, nei confronti di otto persone, delle quali 6 in carcere, 1 agli arresti domiciliari e una con provvedimento dell’obbligo di presentazione in caserma. Gli arrestati sono ritenuti responsabili, in concorso e a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio e spaccio di cocaina.

 

L’attività investigativa dei militari è durata 6 mesi, con l’iscrizione nel registro degli indagati di 17 persone, ha permesso di infliggere un ulteriore colpo allo spaccio di stupefacenti a nord della Capitale, ricostruendo uno spaccato quotidiano dell’attività criminosa posta in essere da un gruppo di cittadini nordafricani ed italiani. Il sodalizio, con base nel quartiere di Roma “Prima Porta”, era capace di gestire un importante volume d’affari, nell’ordine di migliaia di euro, attraverso la vendita di diversi chili di cocaina al mese. L’indagine ha permesso di individuare un giovane tunisino quale referente principale del gruppo, che si avvaleva di connazionali e persone fidate, anche nella sua cerchia familiare, per la gestione delle diverse piazze di spaccio, i quali a loro volta, oltre a spacciare personalmente, si avvalevano di “corrieri” per la vendita ai clienti che li contattavano.

 

Dopo una serie di arresti, avvenuti a fine 2016 con conseguenti sequestri di cocaina nella zona di Prima Porta, è scattata l’attività investigativa che ha portato gradualmente all’identificazione dei soggetti coinvolti nelle attività di spaccio. Nel corso dell’indagine è stato possibile riscontrare come gli indagati, per evitare che le forze dell’ordine potessero scoprire le loro attività criminose, adottassero numerosi stratagemmi. Avvalendosi di persone incensurate per lo spaccio al dettaglio, l’utilizzo di un linguaggio criptato nel corso delle conversazioni, di schede telefoniche intestate ad utenti fittizi ovvero cambi di tragitti o dei mezzi di trasporto per ostacolare eventuali pedinamenti, che comunque non gli sono valsi l’impunità.

 

Numerosi abitanti provenienti da diversi quartieri di Roma Nord sono risultati i principali acquirenti dello smercio di cocaina, trattandosi perlopiù di persone che frequentavano la piazza ed i locali dove stanziavano i pusher.
La fiorente ed intensa attività illecita del gruppo, disarticolato questa mattina, era organizzata in ogni suo aspetto, con la suddivisione in zone, nelle quali erano individuati dei responsabili che, in caso di azioni di contrasto da parte delle forze dell’ordine, rispondevano personalmente delle perdite di droga al capo del sodalizio criminale.

 

Durante le indagini i Carabinieri della Compagnia Roma Cassia hanno arrestato in flagranza di reato 3 persone, segnalato 14 assuntori abituali alla Prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti.