ATAC, la flotta più “antica” d’Europa

 

La giornata dell’8 maggio u.s. è una delle tante, forse troppe, date che la municipalizzata Atac e gli stessi romani difficilmente dimenticheranno.
Ad aprire il sipario, su uno scenario alquanto “infuocato”, è stato l’auto di linea 63 che, su Via del Tritone, ha inizialmente preso fuoco per poi esplodere.

 

Un’altissima colonna di fumo nero si è innalzata sullo sfondo di un cielo già plumbeo per le condizioni atmosferiche di un maggio atipico come quello attuale, e in una zona centrale, come quella, il primo pensiero, considerando l’intensità della stessa esplosione, è stato quello di un attentato.
Fortunatamente così non è stato, anche se la reale possibilità di rasentare una vera e propria tragedia si è palesata e, se è stata scongiurata, lo si deve solo alla prontezza e alla lucidità dell’autista del mezzo che, non appena si è reso conto delle fiamme, ha provveduto a far evacuare il mezzo prima che esplodesse.

 

Ed è subito polemica e ci si inizia ad interrogare sulle cause di simili accadimenti: manutenzione ferma, vetture vecchie, mancanza di pezzi di ricambio… queste le più gettonate e, inesorabile come un macete, torna alla ribalta una ricerca del 2010 di Asstra, datata ma ancora attuale, che evidenzia due fattori fondamentali: il progressivo invecchiamento delle flotte e l’aumento dell’incidenza percentuale di autobus omologati secondo norme Europee antinquinamento via via più stringenti.

 

E se da un lato i sindacati, per voce del segretario della Filt Cgil Roma e Lazio Eugenio Stanziale denunciano una situazione estrema: <<Le condizioni in cui operano i bus sono condizioni estreme, a conoscenza di tutti e più volte denunciate anche da noi. Si fa la manutenzione possibile con le risorse disponibili, il concordato preventivo però ha bloccato tutto. Questa città necessità di mezzi nuovi, perché quelli che ci sono, sono vecchissimi, la flotta più antica di Europa, e da qui derivano questi problemi>>;

 

dall’altro risponde l’amministrazione capitolina rappresentata dall’assessore alla mobilità Linda Meleo: <<Quest’amministrazione ha messo in campo investimenti per il rinnovo della flotta: 600 nuovi bus saranno su strada nei prossimi tre anni. È bene ricordare che scontiamo un parco mezzi vetusto, frutto di decenni di mancati investimenti. Proprio per questo motivo quest’amministrazione ha lavorato sin dai primi giorni per mettere in atto un piano strutturato che punti al rinnovo del parco bus. Negli ultimi due anni abbiamo messo su strada circa 200 nuovi mezzi e abbiamo stanziato 170 milioni per l’acquisto di nuovi bus. Inoltre Atac sta per pubblicare una gara per implementare e ammodernare i sistemi anti-incendio sugli autobus. Obiettivo è svecchiare il parco mezzi e migliorare il servizio di trasporto pubblico. È un percorso che abbiamo scelto di intraprendere e che porteremo avanti all’insegna della trasparenza e della legalità>>.

 

Ma la flotta di cui parla l’assessore è quella che è stata acquistata, per la maggior parte, dalla giunta Marino, i cui primi mezzi sono stati inaugurati all’esordio della consiliatura Raggi, fino al completamento dei 150 mezzi che è stato spalmato per tutto il 2017.
E mentre le 600 vetture, a bilancio da gennaio 2018 e inserite in un piano di investimento triennale, non solcheranno le strade romane nell’imminente futuro, a poche ore dal primo incendio si replica e l’ennesimo mezzo Atac prende fuoco nella zona di Castel Porziano conquistando, così da inizio anno, la decima posizione di una classifica che di edificante ha ben poco!